Erboristeria Milardo

L'incenso, una delle piante più studiate.

La Boswellia serrata è un albero predominante in India, nel Medio Oriente e in Nord Africa. L’essudato gommoso o gommoresina ottenuto togliendo via la corteccia è comunemente noto come “incenso” o “olibanum”, formato per il 16% da un olio essenziale contenente terpeni, acidi boswellici e polisaccaridi. Conosciuta anche come incenso indiano, la Boswellia serrata è utilizzata da secoli nella medicina Ayurveda per trattare artrite, colite ulcerosa, tosse, piaghe, morsi di serpente e asma. L’acido boswellico contribuisce alla maggior parte delle attività farmacologiche della droga la quale è efficace, a conferma della ricerca scientifica, nel trattamento dell’asma bronchiale, della colite ulcerosa, dell’osteoartrite e della colite collagenosa.

La Boswellia serrata è stata anche studiata per il suo ruolo nel mantenimento della remissione della malattia di Crohn, ma non ha dimostrato ancora alcun beneficio significativo; ciò non toglie, tuttavia, la sua utilità riguardo tale patologia in determinate condizioni. Alcuni risultati preliminari suggeriscono l’efficacia della Boswellia serrata nel ridurre l’edema cerebrale nei pazienti con tumori cerebrali in seguito a radioterapia. Inoltre, una crema a base di Boswellia serrata è efficace nel prevenire danni alla pelle a causa di radioterapia in pazienti con cancro della mammella.
Anche se simili in alcune funzioni, la Boswellia serrata non deve essere confusa con il Guggul e la Mirra.

L’estratto di Boswellia serrata è in grado di inibire: 5-lipossigenasi, elastasi (inibita principalmente dall’acido cheto-β-boswellico), beta-glucuronidasi, beta-N-acetilglucosaminidasi, catepsine, tutti coinvolti in processi di infiammazione cronica tipica delle reazioni immunologiche e allergiche. Ha effetti anti-infiammatori, antiartritici e anti-proliferativi, anche in patologie come la fibrosi cistica e la bronchite cronica la Boswellia serrata (titolata al 65% in acidi boswellici) può essere un rimedio utile e risolutivo. La dose varia da 7 a 11 mg/kg, ma può anche aumentare.

Emerge da alcuni studi la capacità dell’estratto di inibire l’attivazione dei meccanismi alla base dei processi infiammatori attivati dal TNF-α; non agendo sulla sintesi di prostaglandine, catalizzata dalle ciclossigenasi, l’estratto di Boswellia serrata non presenta gli effetti collaterali tipici dei FANS e dei salicilati, ha dimostrato effetti analgesici e antipiretici  non causando ulcere gastriche. L’attività antinfiammatoria degli acidi boswellici è dovuta inoltre ad un’inibizione dell’attivazione del complemento, attribuibile all’inibizione della C3-convertasi che è un enzima del sistema complemento che causa vasodilatazione e aumento della permeabilità vasale (diretta e mediata dalla liberazione dei mediatori flogistici mastocitari quali istamina ed eicosanoidi). In alcuni studi clinici, in particolare quelli relativi a pazienti affetti da artrite reumatoide, l’estratto ha dimostrato efficacia nel dominare i sintomi e nel ridurre alcuni indici ematochimici di flogosi (PCR e VES).

La Boswellia serrata è presente in vari preparati erboristici, ma non deve mancare soprattutto nel trattamento di patologie come artrite, asma, colite ed Infiammazioni.

Sebbene in letteratura non siano descritti casi di interazioni farmacologiche relativi alla Boswellia, all’Istituto Superiore di Sanità sono stati segnalati, nell’ambito dello studio pilota sulla sorveglianza delle reazioni avverse da erbe medicinali, due casi di interazione col warfarin, verificatisi in due pazienti di 64 e 73 anni che assumevano questo prodotto per il trattamento del dolore da osteoartrosi. In entrambi i casi è stato evidenziato un innalzamento del tempo di protrombina. Tale dato indica la necessità di porre attenzione nei confronti di tale rimedio erboristico quando viene somministrato in pazienti già sottoposti a terapia anticoagulante. La si ritrova successivamente in uno studio sperimentale in cui un estratto costituito da varie specie di Boswellia inibisce varie isoforme enzimatiche del citocromo P450 (principalmente CYP3A4, 2C9 e 2C19).

Infine, un recente studio tutto italiano dell’Università degli Studi di Padova, dimostra che la Boswellia serrata preserva la barriera intestinale dal danno infiammatorio e ossidativo, è utile quindi nelle malattie infiammatorie croniche intestinali.

La Boswellia serrata è una delle piante piu studiate che continua e destare interesse a ricercatori di tutto il mondo, le terapie da poter trattare con l’estratto di tale pianta aumentano parallelamente alla sicurezza d’uso, che però non va mai sottovalutata in quanto si tratta di dati sempre in aggiornamento.

Riferimenti:

  1. http://www.fitoterapia.in/piante_officinali/boswellia.html

  2. https://www.mskcc.org/cancer-care/integrative-medicine/herbs/boswellia

  3. http://www.fitovigilanza.it/

  4. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25955295.

  5. Fitoterapia Clinica, Fabio Firenzuoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.