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Reflusso gastroesofageo: la natura ha i rimedi giusti!

Il reflusso gastroesofageo è una patologia comune che coinvolge fattori ambientali, psicologici e alimentari, contrastarla non è facile; ci si deve rendere consapevoli del fatto che deve essere trattata con costanza e dedizione, infatti molti dei malati accusano un livello di sofferenza e di disagio psicologico che porta ad un peggioramento della sintomatologia in condizioni di stress a causa della superficialità con cui viene considerata e trattata. Quindi è necessario innanzitutto entrare nell’ottica che è una patologia che va “vissuta” al di sopra della terapia nel senso stretto della parola e di seguito sarà spiegato come fare.
Il reflusso avviene perchè il contenuto dello stomaco tende a ristagnare e per l’aumento della pressione intragastrica tende a risalire verso l’esofago che ha una pressione minore rispetto all’addome. I due sintomi fondamentali sono: rigurgito del contenuto gastrico, bruciore retro sternale (pirosi). Altri sintomi extraesofagei possono verificarsi come tosse, crisi asmatiche, laringite, faringite posteriore, otite, che sono una serie di sintomi che potrebbero attribuirsi ad altre patologie.
E’ assolutamente da prendere sul serio come parte integrante della terapia sia lo stile di vita che l’alimentazione, cominciando subito ad eliminare dalla dieta sostanze e alimenti che stimolano la secrezione di acido gastrico e il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore che è quel muscolo che compartecipa insieme ad altre strutture a questo meccanismo valvolare che è situato alla giunzione tra esofago e stomaco e dovrebbe impedire la risalita nell’esofago del contenuto gastrico. Eliminare: arancia, limone, pompelmo, mirtillo, pomodoro, patate, cipolla cruda, pasta con formaggio, panna acida, latte, gelato, formaggio molle fresco, spalla e lombo di manzo, pollo fritto, cioccolato, caramelle, patatine, biscotti al burro, spezie, liquori, vino caffè, tè, menta. Dopo i pasti far passare almeno due ore prima di coricarsi, sarebbe buona norma passeggiare. Dormire sul fianco di sinistra aumenta uno dei componenti della giunzione esofago-gastrica quindi dovrebbe diminuire il reflusso. Inoltre dev’essere assolutamente ridotto o eliminato il fumo. Altrettanto efficace può essere evitare dopo i pasti il clinostatismo, sforzi fisici e soprattutto caffè e sigaretta, ma è particolarmente importante rialzare la testa del letto di circa 15-20 cm. Tutti questi accorgimenti non sono sempre utili ma posso aiutare a ridurre i sintomi.
Le cure naturali sono molto richieste per il reflusso gastroesofageo e molto efficaci sono il gemmoderivato di Ficus carica che normalizza la motilità e la secrezione gastroduodenale (50 gocce in poca acqua prima dei due pasti principali), il macerato glicerico di Tilia tomentosa che riduce gli spasmi ed ha anche un notevole profilo di sicurezza che ne consente l’uso anche in allattamento (50 gocce in poca acqua prima di andare a dormire), la tisana a base Liquirizia, Malva, Melissa, Anice e Verbena preparata con un cucchiaio di tisana lasciata in infusione per 10 minuti in acqua bollente, da assumere calda dopo i due pasti principali. La Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) esplica effetti gastroprotettori in ragione delle saponine ed eupeptica grazie ai flavonoidi, i preparati a base di liquirizia sono controindicati in determinate patologie ma generalmente ben tollerati; la Melissa (Melissa officinalis) ha effetti analgesici e anche miorilassanti in ragione dell’acido rosmarinico, i preparati a base di melissa sono solitamente ben tollerati, più attenzione invece a chi soffre di ipotiroidismo in quanto potrebbe teoricamente interagire; la Malva (Malva sylvestris) è ricca di mucillagini che sono emollienti, lenitive e protettive dei tessuti e riducono quindi l’infiammazione della mucosa gastrica e duodenale. L’anice (Pimpinella anisum) ha un effetto antinfiammatorio, spasmolitico sopratutto nella regione gastrointestinale, è una pianta che ha una notevole sicurezza d’uso, è ovviamente sconsigliata l’assunzione nei soggetti sensibili all’anetolo. La Verbena (Verbena officinalis) ha effetti antinfiammatori e gastroprotettivi.
Nel reflusso gastroesofageo rimedi come questi appena descritti vengono utilizzati da decenni, sono efficaci e sicuri; evitare determinate abitudini purtroppo comuni, come il caffè e la sigaretta o il riposo postprandiali, deve entrare a far parte della quotidianità in modo tale da riabituare il corpo e la mente a nuovi comportamenti. Con qualche accorgimento si può davvero contrastare definitivamente questa fastidiosa patologia che può invece peggiorare se non trattata bene.
Riferimenti:

  • Manuale pratico di gemmoterapia. – E. Campanini.
  • Fitoterapia. – F. Firenzuoli.
  • Medicina tradizionale mediterranea. – L. Giannelli.
  • Piante medicinali: controindicazioni, effetti collaterali e interazioni con i farmaci. – F. Mearelli.

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